Voi forse non immaginate quanto sia difficile trovare un’umile dimora per studenti italiani per soli 6 mesi. Gli studenti italiani sono visti come dei festaioli casinari, che distruggono tutto ciò che trovano … e vai a fargli cambiare idea!!! Le nostre giornate in questa settimana trascorrevano in questo modo:
sveglia ore 7:30, instancabile ricerca di nuovi appetibili annunci su www.loquo.com , corse improponibili per tutta Barcellona per cercare di arrivare in orario agli appuntamenti presi per visitare gli alloggi, il tutto accompagnato da pratiche da sbrigare in università, triste ritorno in ostello alla bellezza delle 21:00 con l’amara consapevolezza di non avere concluso nulla, cena alle 23 e poi via… si ricomincia con la ricerca, aspettando che con lo scoccare della mezzanotte nuovi annunci infondessero in noi un minimo di speranza e fiducia per il giorno successivo…
HIT PARADE PISOS
Roberto: ragazzo italiano trasferitosi a Barcellona perché … “una mattina ti svegli e decidi che vuoi cambiare città” il cui lavoro primario, a detta sua, era il vocalist. Giunti alla sua dimora scopriamo che avremmo dovuto condividere l’appartamento con Roberto, il fratello (… bella biffa) ed un puzzoso e orripilante bull-dog. Ci viene male solo a pensarci. Peccato non possiamo farvi sentire l’odore che ci è rimasto nelle narici per non parlare del casino, della sporcizia e della merda che c’era ovunque… (una bacinella piena sul terrazzo) . La visita si è conclusa con queste parole:”beh grazie! Ti faremo sapere!”
Beatrice: donna sulla sessantina, logorroica e irruenta, padrona del primo alloggio visitato, che hanno avuto il privilegio di conoscere soltanto Annalisa e Silvia. Stretto vicolo nei pressi della Ramba; beh zona centrale ma in quanto a sicurezza… peggio di Porta Palazzo! Appartamento un po’ pequeño (piccolino), carino ma caruccio (1400 € per 50 metri quadri)… si trattava di decidere in 10 minuti ma viste le scarse garanzie di sopravvivenza e la troppa fratta di quella donna… il nostro fortunatamente è stato un no!!!
Coniugi spacca palle: coppia sulla cinquantina… insegnante di catalano lei, signor Sotuttoio lui. Ci hanno accolto dapprima in un alloggio per poi portarci con la metro a Inculandia… Ci hanno ubriacato di parole: guerra civile spagnola, storie d’amore sbocciate nei loro alloggi, poeti latini e greci… giusto per farvi un idea: ore 18:30 appuntamento, ore 21 termine visita… ia favu propi pì!!! Si erano innamorati di noi ma non noi di loro. Mentre ci parlavano: sguardo assente e scoglionato di Silvia, continue annuizioni di circostanza di Annalisa (è un’attrice).
Agenzia “Il Padrino”: Come siamo arrivati a quest’agenzia non è ancora ben chiaro, abbiamo telefonato ad un numero trovato in un annuncio che ci ha dato il numero di un altro, poi di un altro, poi di un altro… alla fine ci siamo ritrovati seduti attorno ad una scrivania a trattare con un certo signor Dominguez detto appunto “Il Padrino”. Con uno dei suoi picciotti abbiamo visitato un appartamento stupendo, enorme, stanze in abbondanza (si trattava persino di subaffittarne una), mobili antichi in ottimo stato, zona centrale, prezzo accettabile… quanti sogni! Tutto troppo perfetto! Un alloggio che sentivamo già nostro tant’è che ci siamo presi un pomeriggio di relax a Placa Espana e invece puntuale arriva l’inculata… Due ore prima della firma del contratto squilla il telefono: ”Buenas tardes ma no buenas nuevas”
Avvocato: giovane sulla trentina, molto disponibile ci ha dato appuntamento con solo mezz’ora di preavviso la stessa sera della clamorosa inculata, che aveva scatenato in noi il panico più totale… Da quel momento abbiamo deciso di cambiare strategia, ci siamo trasformati in imploranti zerbini. Alloggio molto carino anche se un po’ pequeno, ma gli studenti italiani non potevano avanzare nessuna pretesa, il proprietario non li voleva. Dopo infinite suppliche l’avvocato si è commosso al punto tale da fissarci un appuntamento con il proprietario il mattino seguente...Ma noi a quell’appuntamento non ci siamo mai andati perché…
La scelta: Quel mattino, mentre le spiegavano come funzionasse la biblioteca dell’università, Annalisa, non avendo la minima intenzione di seguire, si faceva bellamente i fattacci suoi su loquo. La sorte ha voluto che proprio in quel momento uscisse un annuncio che sembrava facesse al caso nostro… Superato il provino con la proprietaria (perché credeteci… è stato davvero un provino) quella è diventata a tutti gli effetti la nostra dolce casa… anzi la nostra reggia!